RICORDI IN CUCINA

by RitaCameira
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L’altro giorno ho trovato a casa dei miei genitori il mio primo libro di ricette.

Mi sono subito tornati in mente i pomeriggi di quando avevo circa 12 anni passato a sciogliere il cioccolato o a riempire le formine delle tartine sotto lo sguardo attento di Conceição, impiegata domestica che mi vide crescere avendo lavorato 18 anni a casa dei miei genitori e che era un ottima cuoca.

Il sorriso che fuoriesce sul mio viso è quasi immediato. Inizio cosi ad andare ancora indietro nel tempo, all’infanzia e alle vacanze estive passate in casa di mia nonna materna. Mi rivedo a svegliarmi presto e trovarla in cucina a fare “empadinhas” di pollo. Riesco a risentire il suono ripetitivo delle palline di impasto ad essere fatte e accumulate dentro un recipiente, pronte per essere stese nelle forme. E’ inevitabile tornare a percorrere il ricordo della sua pazienza che, già in ritardo per la consegna della mattina, mi aiutava comunque a concludere i mini “rissóis” di carne. Li friggeva con molto amore e noi, nipoti, aspettavamo religiosamente il suo ritorno dal giro di consegne per mangiarli, già che era arrivato l’orario per la merenda mattutina.

Mi ricordo anche dei pomeriggi estivi a Viana do Castelo, passati a frugare tra i cassetti della cucina di Isabel, mamma di Ana, e di come lei ci faceva immaginare di essere presentatrici di programmi di cucina. In altri pomeriggi andavamo a prendere le more e preparavamo marmellate, gelati e torte con l’aiuto delle nonne e mamme.

Arrivata all’adolescenza mi ricordo quella volta in cui, insieme a Gisela, preparammo pop corn da vendere per guadagnare qualche soldo per una una visita di studio e soprattutto ricordo di come controllavamo poco la quantità di mais che mettevamo nella pentola, scatenando attacchi di nervi a Conceição, Minhota verace (sul carattere delle abitanti del Minho è necessario almeno un post dedicato). Come non poter ricordare le uova per i panini in spiaggia “meglio cotti di più che cotti meno” di Maria João? Ridavamo finché non ne potevamo più!

Delle lezioni di cucina di Mariana e Diana, nell’appartamento di Matosinhos durante gli anni universitari: ne feci tesoro. Furono loro che mi insegnarono ad aver pazienza e aspettare che tutto fosse cotto al punto giusto, alla perfezione.

Non potevano mancare Claudia e Bi in questo mio percorso culinario e crescita dietro i fornelli con il Baccalà con Panna, i “paté super facili” e tutte le nostre improvvisazioni tipiche di studentesse Erasmus.

Ricordi felici in diverse cucine che mi fanno abbozzare un sorriso che da timido si trasforma in aperto e finisce in commozione…

Ricordi che continuo ad accumulare cucinando fianco a fianco con chi ancora ha molto da insegnarmi.

Sempre più credo che nella cucina la materia prima è fondamentale cosi come la tecnica ma che, in fondo, l’ingrediente segreto di un buon piatto è l’amore. Amore per la cucina e amore per le persone per le quali si sta cucinando.

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