La narrazione tradizionale ci racconta che l’alheira ha salvato gli ebrei dall’Inquisizione in Portogallo.
Nonostante non ci siano fatti certi a confermare questa teoria, si pensa che i nuovi cristiani che abitavano in Trás-os-Montes (regione a nord-ovest del Portogallo, confinante a nord e ovest con la Spagna) nei primi anni del XVI secolo hanno inventato questa salsiccia con pane e carne di cacciagione che sembrava uno dei tanti salumi e insaccati tradizionali prodotti nella zona ma confezionati con carne di maiale, animale che nella religione ebraica ne è vietato il consumo. In questo modo riuscirono a mantenere le loro tradizioni ebraiche senza essere scoperti o dare nell’occhio.
Se inizialmente l’alheira si produceva unicamente in Trás-os-Montes con metodo artigianale, oggigiorno si mangia si produce un pò per tutto il paese e sopratutto di produzione industriale. Presente nella dieta di tutti i portoghesi, ora è fatta con carne di maiale ed è molto apprezzata da tutti. Comunque la più famosa e di qualità superiore continua ad essere la alheira di Mirandela, essendo addirittura considerata una delle 7 meraviglie della gastronomia portoghese.
Altrettanto famosa è l’alheira di Vinhais, zona dove tradizionalmente gli insaccati vengono realizzati più affumicati (prendono il nome di Fumeiro) ,con più vino ed aglio se paragonati con quelli di Mirandela, che di solito sono più delicati.
In Trás-os-Montes, dove ancora c’è una produzione artigianale, l’alheira viene preparata alla griglia e accompagnata da patate e cime di rapa lesse, condite con un filo di olio evo. Nelle altre regioni portoghesi è molto comune trovarla fritta, accompagnata da patate fritte e/o riso all’inglese, uovo occhio di bue e insalata o verdure saltate in padella.
Io ho la fortuna di aver un fratello che abita in Trás-os-Montes, a Bragança, e quando mi è venuto a trovare a Foligno per Pasqua mi ha portato tante bontà portoghese,tra cui l‘alheira.