FETTE DORATE
Le “rabanadas”, anche conosciute come “fatias douradas”(fette dorate), non possono mancare nella tavolata di Natale di tutti i portoghesi. E’ un dolce molto antico e povero, fatto con pochi semplici ingredienti ma che hanno il sapore di Natale, famiglia e casa.
Racconta la leggenda che questa ricetta è nata dall’ingegno di una mamma così povera che non aveva nulla da mangiare e quindi non riusciva ad allattare il suo neonato. Quando l’hanno offerto alcune fette di pane raffermo, latte, zucchero e un uovo ha preparato una zuppa molto nutriente che non solo l’ha sfamata ma le ha fatto salire il latte per saziare suo figlio.
Magari è proprio da questo racconto che nasce il terzo nome delle “rabanadas”: “fatia de parida” (fette di partoriente) e la convinzione che questo dolce natalizio aiuti alla produzione di latte materno e nel recupero del post-parto, ragione per cui oggi viene offerto alle donne in gravidanze e postparto.
Originalmente le “rabanadas” erano realizzate semplicemente con delle fette di pane raffermo ammorbidite nel latte addolcito, passate nel uovo, fritte e infine cosparse con zucchero e, a volte, cannella. Attualmente esistono diverse versioni: con il pane ammorbidito nel vino o condite con un sciroppo di zucchero o “Vinho do Porto”. Oggi vi presento la versione di Elvira, per me le migliori “rabanadas” che ci siano!
ingredientes | ingredienti
- 200 gr di pane tipo baguete
- 300 ml di latte
- 3 cucchiai di zucchero
- 2 stecche di cannella
- buccia di limone
- 2 uova
- 300 ml di "Vinho do Porto"
- 1 cucchiaio di miele
- 20 gr di uvetta
- 20 gr di noci
- 20 gr di pinoli
- oleo per friggere
preparação | preparazione
1. Tagliare il pane in fette di 1,5 cm di spessore. Il pane dev'essere raffermo.
2. Addolcire il latte con 2 cucchiai di zucchero. Aggiungere anche 1 stecca di cannella e 1 buccia di limone. Scaldare bene.
3. Spegnere il fuoco e bagnare le fette di pane, una ad una, nel latte ben caldo. Scolare il latte in eccesso con l'aiuto di una schiumarola e un cucchiaio, pressando le fette di pane tra i due.
4. Passare le fette di pane, una ad una, nelle uova intere ben sbattute, e friggerle in oleo caldo.
5. Girare spesso le fette durante la frittura e scolarle in carta assorbente quando saranno ben dorate. Tenere da parte le "rabanadas".
6. Aggiungere al "Vinho do Porto" 1 cucchiaio di zucchero, 1 cucchiaio di miele, 1 stecca di cannella, 1 buccia di limone, le noci sminuzzate con le mani, l'uvetta ed i pinoli.
7. Mescolare bene e far arrivare a bollore a fuoco dolce. Quando lo sciroppo inizierà a bollire, far evaporare tutta la parte alcoolica e spegnere. Ci sarà bisogno di circa 5 minuti. Non far bollire molto di più per far si che lo sciroppo non risulti troppo denso.
8. Su una ciotola a bordi alti, mettere un fondo di "rabanadas" (già raffreddate), bagnare con lo sciroppo (ancora caldo), fare un altro strato di "rabanadas", bagnarle con lo sciroppo e così via fino ad esaurire sia le "rabanadas" che lo sciroppo.
nota final | nota finale
Le "rabanadas" si conservano per 3/4 giorni a temperatura ambiente e sono anche più saporite il giorno dopo!
SUGGERIMENTI
1. Se preferite potete fare la versione più semplice, e classica, delle “rabanadas” e cospargerle appena con zucchero e cannella.
2. Potete lasciare lo sciroppo di “Vinho do Porto” da parte e bagnare soltanto le “rabanadas” di chi lo vorrà.
3. Alcune persone cuociono le “rabanadas” al forno. Vengono più leggere, è vero, ma secondo me sono meno Natalizie!